Il suo nome rimanda al sangue, ma con esso, per fortuna, non ha nulla a che fare. La matita sanguigna deve il suono nome al tipico colore rosso un po’ opacizzato ma allo stesso tempo molto denso che lascia sul foglio. La matita sanguigna si è imposta nel mondo dell’arte fin dal Rinascimento, in virtù del grande impatto che questo peculiare strumento da disegno può donare ai ritratti o ai paesaggi. Basti pensare a quel famosissimo piccolo autoritratto di Leonardo da Vinci – eseguito per l’appunto con la sanguigna – e a come quell’opera ha saputo cambiare per sempre il significato stesso di quel genere artistico.

Non tutte le sanguigne sono uguali. Certo, sono tutte rosse, di una tonalità non certo squillante ma intensa, tipica dell’ossido di ferro che sta alla base della realizzazione di questa caratteristiche matite. Ma non tutte donano lo stesso risultato: come succede anche per il mondo dei carboncini, anche le matite sanguigne sono disponibili in due principali tipologie, ovvero secche e grasse. Le prime sono più fedeli all’originale: un po’ colore e un po’ materia, tendono a lasciare un po’ di polvere sulla carta e abbisognano di uno spray finale per essere eventualmente fissate. Le matite sanguigne grasse, invece, sono il risultato di un mix con un legante più oleoso, che rende questi strumenti un po’ più simili alle normali matite colorate.
Essa, appunto, è ricavata dall’ematite (un minerale ferroso) e si ottiene mescolando ossido di ferro in pigmento con un legante. Il termine deriva da sangue ed è dovuto al classico colore rossastro del segno che questo materiale lascia sul supporto. Si trova in commercio sotto forma di tronchetti quadrangolari o di matite.
Il segno è molto morbido e cambia con il variare della pressione che si esercita sul foglio. Si possono quindi ottenere sottili velature o segni scuri e nitidi con una grande varietà di gradazioni intermedie. Questa caratteristica, ci consente di realizzare opere di grande bellezza ed intensità, anche se stiamo lavorando con un solo colore
Per cancellare sfregare con un tampone o nel caso dei segni più decisi usare la gomma pane.
Si può usare con la tecnica del tratteggio. Si possono ottenere effetti diversificati, usando la sanguigna a quadrello, di punta, di piatto, di taglio e con pressioni diverse.
Si possono creare delle sfumature con gli sfumini, con le dita o con un pezzo di cotone. Anche sfumando con un pezzo di carta morbida appallottolata, si possono ottenere delle varianti di sfumature.
Si possono ottenere toni più morbidi e compatti, usando un pennello bagnato. Bisogna però stare attenti a non rovinare il disegno. E’ consigliabile prima fare delle prove su questa tecnica in un foglio a parte.
In questo caso, prima di continuare il lavoro, bisogna attendere che il foglio sia perfettamente asciutto.
A disegno completo rifinire con il fissativo, tenendo presenti sempre gli stessi accorgimenti nell’usarlo.

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