Scolpire la pietra

I materiali lapidei sono classificati in base alla loro ricettività alla lavorazione, e quindi alla loro maggior o minore durezza, nonché in base alle caratteristiche di superficie (lucentezza e colore). Si distinguono generalmente tre grandi categorie: le pietre tenere, i calcari duri (tra cui il marmo) e infine le pietre più dure (come il granito).

Le rocce usate in scultura sono tante e diversissime ma le più usate sono i calcari metamorfosati ossia i marmi bianchi.

Altri materiali sono quelli appartenenti alle rocce ignee come i porfidi, i basalti, pietre dure dall’aspetto prezioso. Ci sono poi le rocce di origine metamorfica come il tufo, alcuni alabastri, le arenarie e il travertino.

La lavorazione delle pietre è sempre “PER VIA DI LEVARE”: il materiale in eccesso viene eliminato con martelli, gradine, scalpelli eccetera pertanto ogni tipo di correzione o ripensamento è impossibile. Lo scultore deve preparare un modello dell’opera che può essere solo un bozzetto grafico o più frequentemente un modello realizzato in terracotta o cera.

In epoca romana si eseguivano le copie dai bronzi greci con la tecnica della MESSA A PUNTI: si fissano dei fili di piombo a partire dai punti più sporgenti del modello. Le distanze tra i fili e la superficie della statua da copiare sono riportate sul blocco di marmo con allineamenti perpendicolari di fori che hanno la profondità corrispondente alle distanze misurate.

Un altro materiale molto usato è il legno, materiale economico che presenta però diversi problemi come quello della conservazione, della morbidezza del legno usato, dell’assorbimento dell’umidità oltre che delle spaccature. Il legno è particolarmente indicato per la realizzazione di reliquiari e statue processionali.

Con il termine SCULTURA PER PORRE si intendono quelle manifestazioni dove si aggiunge e si forma il materiale. Nell’ambito della scultura rientra anche il RILIEVO che può essere:

– mezzo rilievo;
– alto rilievo;
– basso rilievo;
– schiacciato.

Tecnica del marmo e delle pietre dure

Vediamo più da vicino lo stato dell’arte. La pietra è sempre stata uno dei materiali prediletti dagli scultori di tutte le epoche.  Marmi e graniti in base alla loro durezza, la resistenza e colore sono stati usati per realizzare costruzioni, decorazioni architettoniche, monumenti, statue e oggetti per l’arredo.
In natura esistono differenti varietà di rocce:
Rocce ignee o endogene: sono le rocce più dure Rocce sedimentarie: sono le rocce più tenere Rocce metamorfiche: sono le rocce di durezza media/tenere
porfidopietre calcare (gesso e travertino)marmo
granitoalabastroardesia
dioritearenariaserpentina
sienitesteatite
ossidiana
diabase
basalto
granitoarenariamarmo
Per intagliare la pietra, gli artisti del passato, utilizzavano scalpelli di acciaio trattati con una tempra diversa (oggi si utilizzano scalpelli con punte speciali) a seconda della durezza della roccia. La “tempra” dell’acciaio si ottiene portando il metallo ad una temperatura di 1000°C, a questa temperatura l’acciaio diventa durissimo e rosso ciliegia, occorre quindi immergerlo rapidamente nell’acqua fredda per mantenerne la tempra. In seguito, gli scalpelli devono essere ammorbiditi, tramite ricottura, per ottenere la tempra adatta al tipo di pietra.
Tempra degli scalpelli
coloretemperaturapietra
giallo paglia220°Cgranito
giallo oro240C°marmi duri
bruno255C°marmi teneri
porpora265C°
blu indaco295C°
blu scuro315C°
verde acqua330C°scompare la durezza
Attrezzi utilizzati per l’intaglio della pietra
scalpelli: (da sinistra) a bordo largo, piatto, gradina, unghiato, a punta (subbia).trapano a manovella
violino(da sinistra) bocciadra, mazza
Esistono due tecniche per lavorare la pietra: il metodo diretto e il metodo indiretto
Metodo diretto
Il metodo diretto è il sistema d’intaglio della pietra più antico.
1) Lo scultore sceglie il blocco di pietra da quale ricavare l’opera.2) sulle facce del blocco vengono disegnate le forme del soggetto da realizzare.
3) Il blocco viene sbozzato con  scalpelli a punta (subbie) e con il trapano vengono praticati alcuni fori lungo i contorni della figura. 4) In seguito, lo scultore rileva i contorni della figura incidendo, con uno scalpello a bordo largo, le parti intermedie ai fori. 
5) La figura viene quindi scolpita con scalpelli piatti, ricurvi o a gradina (a secondo del tipo di modellato e di rifinitura). Alcuni particolari vengono rifiniti con un trapano detto “violino”. In alcuni casi, i piani sono ottenuti e corretti con la bocciadra, una mazza provvista di numerose punte regolari.6) Terminata la scultura, all’occorrenza, l’intagliatore può levigarla con alcune raspe. Infine, per rendere la figura sempre più lucida occorre strofinarla con stecche di caborundum (carburo di silicio), carte smeriglio, pietra pomice naturale e artificiale; tutti gli abrasivi sono utilizzati bagnati per aumentare l’attrito sulla pietra. La lucidatura completa si ottiene, invece, strofinando la pietra con polvere di zolfo e acido ossalico.
Metodo indiretto
Il metodo indiretto era già utilizzato nel periodo ellenistico ed ebbe la sua maggiore fortuna nel XIX secolo con il movimento “Neoclassico”.
1) Lo scultore realizza un modello definitivo con la creta o con il gesso.2) Attraverso una macchina da messa a punto (basata sul principio del pantografo) stabilisce i punti di maggiore sporgenza della statua.
3) L’attrezzo viene, in seguito, trasferito sul blocco da tagliare e, con il trapano, vengono praticati alcuni buchi in riferimento alle sporgenze indicate dalla macchina.4) in seguito si rilevano anche gli altri punti di sporgenza dai più alti ai più bassi.
5) Dopo aver praticato numerosi buchi, lo scultore, elimina la materia fra l’uno e l’altro ottenendo una forma simile al modello.6) infine, l’artista, rifinisce la statua con gli scalpelli, le raspe e gli altri attrezzi già menzionati per l’intaglio diretto.

Un maestro della scultura in pietra è stato Costantin Brancusi

Costantin Brancusi ( artista rumeno, frequenta l’atelier di Rodin a Parigi ) procede con il taglio diretto andando dal blocco alla forma, non utilizza quindi tecniche tradizionali. Influenzato dalla scultura lignea di Paul Gauguin e dall’arte primitiva. I materiali ispirano Brancusi: pesci, uccelli e ritratti realizzati in marmo, altri temi di carattere ironico in legno. Brancusi lucida le statue per catturare luci, le ombre e i movimenti. L’artista lavora il marmo, l’onice, l’alabastro, il granito nero, legno di quercia ecc. , esegue tutte le fasi della lavorazione. Brancusi influenza la stagione plastica di Amedeo Modiglioni che taglia direttamente la pietra dopo studi, disegni e schizzi. Anche Moore è segnato dall’opera di Brancusi. 



Categories: T09.04- Pietra e marmo - Stone and marble

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