Ancia e bocchino per sassofoni
L’ancia
Ance per sassofono contralto e tenore
L’ancia è una lamina sagomata di legno (ricavata dai fusti di canna comune, Arundo donax, specie del genere Arundo). Esistono anche ance ricoperte di plastica o realizzate in altri materiali (plastica, fibra di vetro, fibra di carbonio). Queste sono più omogenee e si adattano meglio del legno alle condizioni estreme di temperatura ed umidità, ma non hanno il calore del suono proprio del legno.
Negli strumenti ad ancia semplice (come i sassofoni), il suonatore comprime l’ancia tra il labbro inferiore (che tiene ripiegato sull’arcata dentale per conferirgli rigidità) e la superficie piana del bocchino e soffia. Il getto d’aria così prodotto, oscillando dentro e fuori il canale delimitato dalla superficie dell’ancia e dalla cavità del bocchino, pone in vibrazione l’ancia stessa che funge così da emettitore del suono.
La legatura (o fascetta)
L’ancia viene fissata al bocchino tramite un elemento detto legatura, che è una fascetta realizzata in metallo o materiale sintetico: il nome deriva dal fatto che in passato veniva utilizzato a questo scopo del comune spago (cosa che alcuni strumentisti – soprattutto clarinettisti di scuola tedesca – fanno ancora). La legatura ha una minima influenza sulle caratteristiche timbriche del sassofono. Tuttavia la sua funzione resta quella di fissare in modo solido l’ancia al bocchino. Esistono numerose tipologie di legature le quali differiscono sia per i diversi materiali impiegati (cuoio, materiale sintetico, legno, metallo) sia per le diverse tipologie di fissaggio (a vite semplice, doppia, mediante placca di metallo, eccetera). Alcuni tipi di legature (Vandoren Optimum, Rovner Eddie Daniels, François Louis) sono costituite da una placca smontabile e da un supporto di fissaggio. Tali legature permettono la sostituzione della placchetta con altre di diversa forma e tipologia permettendo di modificare leggermente il suono e soprattutto la “resistenza” dell’ancia. Interessante la legatura fabbricata da Winslow: l’ancia viene assicurata al bocchino mediante dei gommini posizionabili su dei forellini presenti nella fascetta. È possibile variare la posizione dei suddetti gommini modificando il suono e il comfort.
Imboccatura o bocchino
Tre viste di un’imboccatura per sassofono contralto (bocchino marca Bari)
Il suonatore di sassofono produce il suono applicando le labbra all’imboccatura (conosciuto anche come bocchino o becco) fissata all’estremità più sottile dello strumento. Questo elemento presenta dimensioni variabili a seconda dello strumento a cui viene applicato, è realizzato in svariati materiali tra cui l’ebanite, vari tipi di metallo (principalmente ottone ma anche acciaio e argento massiccio), in tonolite (un minerale di quarzo), in legno (ebano, palissandro, eccetera), il cristallo, il vetro. Negli ultimi anni si è diffura la produzione di imboccature in resina (derivati della resina epossidica) questo per abbassare i costi di lavorazione e per rendere più precisa la finitura dimensionale e geometrica. Le resine epossidiche sono inerti rispetto ad acidi ed enzimi (al pari del cristallo) e questo rende più igienico l’uso dell’imboccatura stessa.
Il materiale influisce comunque marginalmente sulla qualità timbrica del suono: sono piuttosto le caratteristiche costruttive, principalmente la cameratura interna, ma anche l’apertura e la forma e angolazione del tetto) a modificare profondamente il suono. Il timbro è determinato principalmente dal tipo e rigidità dell’ancia.
Il bocchino del sax è simile all’imboccatura del clarinetto dal quale deriva: internamente cavo, presenta un’estermità sottile (detta labbro) e – sulla faccia piana alla quale viene fissata l’ancia – una fenditura arrotondata che comunica con una cavità risonante interna (la camera): da qui vibrazioni vengono trasmesse al resto dello strumento attraverso l’accoppiamento con il collo.
Bocchini per sax tenore in ebanite e in metallo
La parte inferiore del bocchino (chiamata “finestra”) è la superficie dove l’ancia va a contatto durante la vibrazione. I binari e il ciglio frontale che delimitano la “finestra” hanno uno sviluppo superficiale curvo (mostrato in figura): la curvatura dei binari (la simmetricità tra il profilo del binario destro e quello sinistro) hanno una influenza enorme su come e quanto l’ancia vibra e di conseguenza sul suono dello strumento.
Il piano dove poggia l’ancia è una delle parti più delicate del bocchino e spesso può presentare delle difformità e non presentare una superficie perfettamente piatta. Quando si verifica ciò, l’ancia aderisce male al bocchino e il suono risulterà compromesso (si potranno avere difficoltà nell’attacco, suono soffioso o acido, fischi, eccetera). Come succede per il resto dello strumento, la produzione in serie tende ad essere piuttosto grossolana sotto questo punto di vista: questa è una delle principali cause della tendenza di molti sassofonisti a ricercare becchi artigianali o almeno costruiti secondo tolleranze di lavorazione molto più strette, in queste fa lievitare enormemente il prezzo delle imboccature considerate “di pregio” (moderne o antiche che siano). Spesso per far fronte a questi problemi sulle imboccature ci si rivolge a tecnici specializzati nell’ottimizzazione delle imboccature per strumento ad ancia singola.
La forma di questa curva e la forma della camera risonante interna al bocchino, assieme al suo accoppiamento con l’ancia e a alla scelta di quest’ultima sono tra i parametri che determinano il suono dello strumento (un altro di questi parametri è la forma del collo strumento): l’influenza del resto dello strumento è assai inferiore.
Il bocchino viene infilato sul collo dello strumento che ha una forma conica ed è, nella parte iniziale, rivestito da un foglio di sughero (spesso lubrificato con appositi prodotti di consistenza cerosa) cosa che permette allo strumentista di regolare l’intonazione dello strumento variando la posizione del bocchino sul collo: a posizioni più avanzate, che diminuiscono la lunghezza ed il volume del sistema risonante, corrispondono intonazioni più acute.
Riferimento: Wikipedia
Categories: N02- Teorie a tecnica del Clarinetto e del Sassofono
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