Il Ministero della cultura, noto anche con l’acronimo MiC, è il dicastero del Governo della Repubblica Italiana preposto alla tutela della cultura e dello spettacolo e alla conservazione del patrimonio artistico, culturale e del paesaggio. Nato nel 1974 come Ministero per i beni culturali e ambientali, negli anni ha assunto diverse denominazioni.
L’attuale ministro è Dario Franceschini, in carica dal 5 settembre 2019.
Cenni storici
L’attuale dicastero nacque dallo scorporo dal Ministero della pubblica istruzione con la denominazione di “Ministero per i beni culturali e l’ambiente”, istituito nel 1974 dal governo Moro IV[2] e di lì a poco ribattezzato “Ministero per i beni culturali e ambientali”[3]. Il primo titolare del dicastero fu Giovanni Spadolini (vedi Ministri dei beni e delle attività culturali e del turismo della Repubblica Italiana per la citazione degli altri ministri incaricati dall’istituzione ad oggi).
Il nuovo ministero, programmaticamente definito “per” i beni culturali, a rimarcare la volontà di creare un organo prevalentemente tecnico, raccolse, in buona parte, le competenze e le funzioni in materia che erano prima del Ministero della pubblica istruzione, quali le antichità e le belle arti, le accademie e le biblioteche. A queste competenze e funzioni se ne aggiunsero alcune del Ministero dell’interno, come gli archivi di Stato, e della Presidenza del Consiglio dei ministri, come la discoteca di Stato, l’editoria libraria e diffusione della cultura.
Nel 1998[4] fu poi istituito il “Ministero per i beni e le attività culturali”, che raccolse tutte le precedenti competenze e funzioni, alle quali vennero aggiunte: la promozione dello sport e della impiantistica sportiva e la promozione delle attività dello spettacolo in tutte le sue espressioni. L’anno successivo la riforma Bassanini[5] confermò il dicastero riorganizzandone la struttura, e anticipandone l’entrata in vigore dal 2001, rispetto alla generalità degli altri ministeri.
Nel 2006, col governo Prodi II le competenze dello sport vennero assegnate al nuovo Dipartimento per le Politiche Giovanili e le Attività Sportive, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Anche la promozione del turismo, precedentemente affidata al Ministero dello sviluppo economico, venne affidata alla Presidenza, presso il nuovo Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo, tuttavia la responsabilità di questa struttura venne affidata al ministro per i beni e le attività culturali Francesco Rutelli, che era anche vicepremier. Col governo Monti il dipartimento venne unificato a quello per gli affari regionali e all’ufficio per lo sport creando il Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo sport.
Nel 2013 il governo Letta affida al ministro Massimo Bray la competenza sul turismo, e il ministero assume dunque la denominazione di “Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo”[6]. Tale delega è stata mantenuta sotto i successivi governi Renzi, Gentiloni e Conte II, con la sola eccezione del governo Conte I, durante il quale è stata affidata al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Nel 2021 con il Governo Draghi la competenza sul turismo viene affidata ad un apposito nuovo Ministero per il Turismo e quindi la denominazione passa da “Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo” a “Ministero della Cultura”.
Denominazioni e organizzazione del ministero
- Ministero per i beni culturali e ambientali
- Legislazione: DL 657/1974, convertito con legge 5/1975
- Organizzazione: DPR 805/1975 (nuovo regolamento)
- Ministero per i beni e le attività culturali
- Legislazione: D.lgs. 368/1998
- Organizzazione: DPR 441/2000 (nuovo regolamento)
- Legislazione: d.lgs. 3/2004
- Organizzazione: DPR 173/2004 (nuovo regolamento)
- Legislazione: legge 233/2006 (istitutivo del dipartimento del turismo in luogo della precedente direzione generale del turismo incardinata presso il ministero delle attività produttive, ex art. 1, comma 19-ter, lett. c); trasferimento delle competenze in materia di sport al dipartimento per le politiche giovanili e le attività sportive, ex art. 19, lett. a); legge 286/2006 (che ha disposto la riorganizzazione in direzioni generali, ex art. 1, comma 94)
- Organizzazione: DPR 2/2007 (modifiche al regolamento); DPR 233/2007 (nuovo regolamento); DPR 91/2009 (modifiche al regolamento)
- Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
- Legislazione: legge 71/2013
- Organizzazione DPR 171/2014 (nuovo regolamento)
- Ministero per i beni e le attività culturali
- Legislazione: DL 86/2018 (convertito con legge 97/2018).
- Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo
- Legislazione: DL 104/2019 (convertito con legge 132/2019)
- Organizzazione: DPR 76/2019 (nuovo regolamento); DPR 169/2019 (nuovo regolamento)
- Ministero della Cultura
Organizzazione
La struttura organizzativa del dicastero è piuttosto complessa, ed è stata oggetto di ripetute modifiche. La struttura ministeriale dispone di uffici di diretta collaborazione del ministro e uffici propri del dicastero, a livello centrale, nonché di uffici periferici.
Premessa
La struttura organizzativa e amministrativa del Ministero è stata determinata a seguito dell’entrata in vigore del DPR n. 233 del 26 novembre 2007[7], come modificato dal DPR n. 91 del 2 luglio 2009[8]. L’organizzazione dell’amministrazione è stata inoltre interessata dalla Legge n. 71 del 24 giugno 2013 che ha affidato le competenze del turismo al Ministero, con l’istituzione della Direzione generale per le politiche del turismo[9]. Questa struttura fu oggetto di revisione ad opera del DPCM n. 171 del 29 agosto 2014[10][11]. A partire dal 5 febbraio 2020 la struttura del Ministero viene modificata secondo quanto pubblicato nel DPCM 2 dicembre 2019, n. 169.[12]
Strutture centrali
Complesso monumentale di San Michele a Ripa – sede della Direzione generale archeologia, belle arti e e paesaggio (ABAP), dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD) e di altre direzioni e uffici del Ministero
Sono uffici di diretta collaborazione i seguenti:
- l’ufficio di gabinetto;
- la segreteria del ministro;
- l’ufficio legislativo;
- l’ufficio stampa;
- le segreterie dei sottosegretari di Stato.
Organi centrali del Ministero
Secondo quanto statuito dal Regolamento di organizzazione DPCM 169/2019, questa è l’attuale struttura del Ministero che vede attivo un Segretariato generale e dodici direzioni generali:
Segretariato generale
il Segretariato generale, assicura il coordinamento e l’unità dell’azione amministrativa, elabora le direttive, gli indirizzi e le strategie concernenti l’attività complessiva del Ministero, coordina gli uffici e le attività del Ministero, vigila sulla loro efficienza e rendimento e riferisce periodicamente al Ministro gli esiti della sua attività. Il Segretario generale coordina inoltre le direzioni generali centrali e gli uffici dirigenziali generali periferici del Ministero ed è responsabile direttamente nei confronti del Ministro dell’attività di coordinamento e della puntuale realizzazione degli indirizzi impartiti dal ministro.
È organizzato in sette servizi:
- Servizio I – Coordinamento amministrativo
- Servizio II – Ufficio UNESCO;
- Servizio III – Relazioni internazionali
- Servizio IV – Programmazione
- Servizio V – Contratti e attuazione programmi
- Servizio VI – Eventi, mostre e manifestazioni
- Servizio VII – Anticorruzione e servizio ispettivo
Le direzioni generali
- Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali;
- Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio;
- Direzione generale Sicurezza del patrimonio culturale;
- Direzione generale Musei;
- Direzione generale Archivi;
- Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore;
- Direzione generale Creatività Contemporanea;
- Direzione generale Spettacolo;
- Direzione generale Cinema e audiovisivo;
- Direzione generale Organizzazione;
- Direzione generale Bilancio.
Organi consultivi centrali
Operano presso il Ministero il Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici, quali organi consultivi a carattere tecnico-scientifico le strutture di consulenza e supporto di seguito indicate:
- Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici;
- Consiglio superiore dello spettacolo (già Consiglio nazionale dello spettacolo);[13]
- Consiglio superiore del cinema e dell’audiovisivo;
- Comitato permanente di promozione del turismo in Italia
nonché sette comitati tecnico-scientifici:
- Comitato tecnico-scientifico per l’archeologia;
- Comitato tecnico-scientifico per le belle arti.
- Comitato tecnico-scientifico per il paesaggio;
- Comitato tecnico-scientifico per l’arte e l’architettura contemporanee;
- Comitato tecnico-scientifico per i musei e l’economia della cultura;
- Comitato tecnico-scientifico per gli archivi;
- Comitato tecnico-scientifico per le biblioteche e gli istituti culturali.
I comitati durano in carica tre anni e possono riunirsi in seduta congiunta a richiesta del Ministro o del Segretario generale per l’esame di questioni a carattere interdisciplinare.
Non è stata confermata, nell’attuale struttura, l’esistenza di due ulteriori comitati di carattere consultivo
- Comitato tecnico-scientifico speciale per la tutela del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale;
- Osservatorio nazionale per la qualità del Paesaggio.
Istituti dotati di autonomia speciale
- Archivio centrale dello Stato;
- Biblioteca nazionale centrale di Firenze;
- Biblioteca nazionale centrale di Roma;
- Centro per il libro e la lettura;
- Istituto centrale per gli archivi;
- Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi (ex Discoteca di Stato);
- Istituto centrale per il catalogo e la documentazione;
- Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane:
- Istituto centrale per il patrimonio immateriale;.
- Istituto centrale per il restauro;
- Istituto centrale per l’archeologia;
- Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale;
- Istituto centrale per la grafica;
- Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro;
- Opificio delle pietre dure;
- Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo;
- Soprintendenza speciale archeologia belle arti e paesaggio di Roma[14].
Istituti di rilevante interesse nazionale
Vi sono poi una serie di istituti con funzioni speciali sotto il diretto controllo del MiC.
- Biblioteca e complesso monumentale dei Girolamini;
- Complesso monumentale della Pilotta;
- Galleria Borghese;
- Galleria dell’Accademia di Firenze;
- Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea;
- Galleria nazionale dell’Umbria;
- Galleria nazionale delle Marche;
- Gallerie degli Uffizi;
- Gallerie dell’Accademia di Venezia;
- Gallerie Estensi;
- Gallerie nazionali d’arte antica;
- Musei del Bargello;
- Musei reali di Torino;
- Museo archeologico nazionale di Cagliari;
- Museo archeologico nazionale di Napoli;
- Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria;
- Museo archeologico nazionale di Taranto;
- Museo delle Civiltà;
- Museo e Real Bosco di Capodimonte;
- Museo nazionale d’Abruzzo;
- Museo nazionale di Matera;
- Museo nazionale etrusco di Villa Giulia;
- Museo nazionale romano;
- Museo storico e parco del castello di Miramare;
- Palazzo ducale di Mantova;
- Palazzo reale di Genova;
- Palazzo reale di Napoli;
- Parco archeologico dei Campi Flegrei;
- Parco archeologico del Colosseo;
- Parco archeologico dell’Appia Antica;
- Parco archeologico di Ercolano;
- Parco archeologico di Ostia antica;
- Parco archeologico di Paestum e Velia;
- Parco archeologico di Pompei;
- Parco archeologico di Sibari;
- Pinacoteca di Brera;
- Pinacoteca nazionale di Bologna;
- Reggia di Caserta;
- Villa Adriana e Villa d’Este;
- Vittoriano e palazzo Venezia.
Organi periferici
L’organizzazione periferica del Ministero è alquanto variegata: 17 segretariati regionali con competenza pressoché su tutte le regioni italiane, coordinano le soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio e le Soprintendenze archivistiche e bibliografiche.
Le soprintendenze hanno una specifica competenza territoriale che alcune volte coincide con la regione, altre con una o più province.
I segretariati regionali coordinano anche:
- gli archivi di Stato,
- le biblioteche statali,
- i musei e le pinacoteche nazionali;
- i siti archeologici;
- tutti gli altri istituti di conservazione statali dotati di autonomia.
Da notare che il Ministero non ha competenza, ad eccezione del patrimonio archivistico, nelle regioni autonome Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Sicilia, in quanto gli statuti speciali affidano la materia in maniera esclusiva alle predette.
Elenco dei ministri
![]() | Lo stesso argomento in dettaglio: Ministri per i beni e le attività culturali e per il turismo della Repubblica Italiana. |
Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale
Presso il Ministero opera il Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, quale struttura dei carabinieri specializzata, a diretta dipendenza funzionale del ministro. Gerarchicamente la struttura dipende dalla Divisione unità specializzate carabinieri.
Enti vigilati
Il ministro vigila anche sui seguenti enti:
- l’Accademia della Crusca, quale ente accademico in materia linguistica e fililogica;
- l’Accademia Nazionale dei Lincei, quale ente accademico in materia scientifico e di ricerca;
- la Scuola archeologica italiana di Atene, quale ente in ambito archeologico;
- la Fondazione Guglielmo Marconi, quale ente di valorizzazione e la storia di Guglielmo Marconi;
- l’Unione accademica nazionale, quale ente di studio in ambito letterario;
- Unificazione strutturale della Giunta centrale per gli studi storici e degli Istituti storici, quale enti di studio in ambito storico;
- la Fondazione Il Vittoriale, quale ente di valorizzazione storica del poeta Gabriele D’Annunzio.
Società controllate
Il ministero esercita i diritti dell’azionista per le seguenti società, le cui azioni sono detenute dal Ministero dell’economia e delle finanze:
- Ales SpA[15], istituita nel 1999, è la società che fornisce “servizi qualificati finalizzati alla conservazione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali”. Ales è una società in house al MiC e nel 2012 ha gestito 27 progetti impiegando 545 persone[16].
- Arcus SpA[17], istituita nel 2004, è la “società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo”. Arcus è una società in house al MiC e ad altri ministeri e nel 2010 aveva in gestione progetti per 105 milioni di euro[18].
- Cinecittà Luce SpA[19], erede dell’Istituto Luce, è la società[20] che conserva il ricco patrimonio multimediale italiano della prima metà del 1900, produce contenuti multimediali ed è proprietaria degli studios di Cinecittà.
Logo
Il logo del Ministero è ispirato al volto della naiade Dafne rappresentata, con Apolllo, nella celebre opera barocca del Bernini conservata presso la Galleria Borghese.
Note
- ^ Mibac
- ^ Decreto-legge 1974, n. 657, articolo 1
- ^ Legge 1975, n. 5, articolo 1
- ^ Decreto legislativo 1998, n. 368
- ^ Decreto legislativo 1999, n. 300
- ^ Legge 24 giugno 2013 n.71 sul sito della Gazzetta Ufficiale
- ^ DPR n. 233 del 26 novembre 2007 su Normattiva, su http://www.normattiva.it. URL consultato il 13 luglio 2018.
- ^ DPR n. 233 del 26 novembre 2007 aggiornato con le modifiche apportate dal DPR n. 91 del 2 luglio 2009 nel sito della Gazzetta Ufficiale, su http://www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 13 luglio 2018.
- ^ Legge n. 71 del 24 giugno 2013 su Normattiva, su http://www.normattiva.it. URL consultato il 13 luglio 2018.
- ^ *** NORMATTIVA ***, su http://www.normattiva.it. URL consultato il 13 luglio 2018.
- ^ Verso un nuovo MIBACT – In vigore la riforma del Ministero. primo giorno di applicazione della riorganizzazione, su http://www.beniculturali.it. URL consultato il 14 luglio 2019.
- ^ DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 2 dicembre 2019, n. 169 Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance. sul sito della Gazzetta Ufficiale, su http://www.gazzettaufficiale.it. URL consultato il 23 gennaio 2020.
- ^ Il Fondo unico per lo spettacolo, Camera dei deputati, 9 luglio 2019. URL consultato il 3 settembre 2020.
- ^ Soprintendenza speciale Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma, su beniculturali.it.
- ^ Ales Arte Lavoro e Servizi S.p.A
- ^ http://www.ales-spa.com/includes/php/file/view.php?codice=343
- ^ Arcus – Società per lo sviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo
- ^ Copia archiviata (PDF), su corteconti.it. URL consultato il 14 agosto 2014(archiviato dall’url originale il 14 agosto 2014).
- ^ Cinecittà spa
- ^ Luce Cinecittà – Home, su cinecitta.com. URL consultato il 22 agosto 2020.
Fonte: Wikipedia
Categories: X01- Beni culturali e Museologia
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